Cavalcavia ANAS

Localization: Roma
Year: 2016
Project Team: Francesco Colarossi, Luisa saracino, Paolo Colarossi, Marta Bizzoni, Aurora Di Manno, Timo van den Boomen.
Structure Team: Ai Engeenering srl

Concorso Internazionale per un nuovo prototipo di Cavalcavia – ANAS

 

La proposta progettuale è l’occasione per dare una nuova fruibilità alla rete stradale, inserendo una innovativa immagine del cavalcavia che si inserisce nei diversi contesti di viabilità.

L’oggetto architettonico ideato si integra perfettamente nei diversi paesaggi urbani e naturali con un basso impatto ambientale, reso possibile dalla sua connotazione estetica, la produzione e il riutilizzo di energie rinnovabili che lo rendono autosufficiente, la cantierizzazione dell’intervento.

La struttura curvilinea dei pilastri e dei muri di contenimento del terreno nelle situazioni di attraversamento stradale in trincea, è costituita da un involucro tecnologico ispirato alla corteccia dell’albero che si aggrappa alla struttura portante. All’intradosso del cavalcavia si sviluppano delle ramificazioni che partono già dalla base dei piloni e contribuiscono a dare un carattere organico all’intero progetto architettonico.  Tali ramificazioni sono delle fenditure del materiale di rivestimento che ospitano un’illuminazione a LED che valorizza la struttura come un segno rilevante anche nelle ore notturne.

La doppia valenza estetica (diurna e notturna) lo caratterizza come oggetto architettonico integrato sia nei paesaggi più naturalistici che in quelli più urbani. La barriera antirumore che delimita la carreggiata del cavalcavia si configura come un “limite verde”, caratterizzato da celle in silicio policristallino colorato, integrato in pannelli di vetro che  in lontananza comunicano l’immagine di un “verde rampicante”.

La tipologia formale del pilastro comunica attraverso la mimesi un chiaro rimando al tronco dell’albero, mentre l’intradosso del cavalcavia, percorso dall’illuminazione lineare dei LED e delle turbine eoliche ad asse verticale, richiama la ramificazione della chioma.

Le celle in silicio policristallino pigmentate di colore verde sono la naturale trasposizione delle foglie dell’albero.

Formalmente il concept è stato pensato per integrarsi in modo organico sia  in ambito urbano che in ambito naturale; ma oltre alla sua integrazione, il cavalcavia è stato pensato per diventare un segno distintivo e comunicativo dell’attenzione verso la sostenibilità.

All’interno della rete viaria, il cavalcavia è sicuramente l’elemento funzionale maggiormente visibile: sia nell’atto di attraversarlo sia nel sottopassarlo, il viaggiatore individua nel cavalcavia l’elemento più distintivo del sistema stradale.

La proposta di ideare un nuovo cavalcavia è l’opportunità di realizzare un segno, un oggetto estremamente visibile lungo la rete stradale italiana che ponga l’accento sulle energie alternative e sull’uso delle strade non solo come mezzo di trasporto, ma anche come elemento di produzione di energia elettrica e di salvaguardia del territorio.

Come ultima ma non meno importante tematica, abbiamo considerato la necessità di creare un oggetto ripetibile nello spazio e nel tempo, riconoscibile nella forma e nella funzione lungo tutta la rete stradale. Quest’ ultimo aspetto è stato senza dubbio il più interessante, in quanto la ripetizione di un segno troppo distintivo avrebbe compromesso la qualità del progetto; un elemento poco caratterizzato sarebbe stata un’opportunità sprecata per ideare un cavalcavia che non fosse più un mero elemento di collegamento tra due punti, ma un’ infrastruttura in grado di produrre energia da fonti alternative  e in grado di comunicarne la valenza e la virtù all’utilizzatore della rete viaria. La realizzazione di un simile intervento deve prendere in considerazione anche il contesto in cui si va ad inserire, non solo da un punto di vista formale, ma anche da quello procedurale.