Roma - Casa Vacanza Romana

Localization: Roma (RM)
Year: 2021
Project Team: Francesco Colarossi (Team manager), Sharon Anna Somma

RISTRUTTURAZIONE DI UN APPARTAMENTO A SAN SABA IN UNA CASA VACANZA – ROMA

La volontà è quella di trasformare un’abitazione residenziale civile nella confortevole “casa vacanza romana”, un appartamento dotato di tutti i comfort e in grado di soddisfare le esigenze dei suoi ospiti.

Le mode cambiano, lo sappiamo, ed è evidente anche nelle nostre case: non solo mobilio e accessori si trasformano di decennio in decennio, ma la struttura stessa delle abitazioni muta. Infatti, le differenze che intercorrono tra un appartamento degli anni ’60 e uno odierno sono quasi agli antipodi.

Pensiamo ad esempio al corridoio: se in una casa degli anni ’60 era impensabile farne a meno, e così in tutte le costruzioni fino agli anni ‘80, nelle nuove abitazioni rappresenta un elemento strutturale desueto”, interpretato come “spazio sprecato” e dunque eliminato.

Lo stesso dicasi per l’ingresso che, soprattutto negli immobili costruiti a cavallo degli anni ‘60 e ‘70, non rappresentava solo una zona di passaggio per entrare in casa, ma il biglietto da visita dell’appartamento, concepito addirittura come una stanza a sé stante.

Fra la fine degli anni ’80, e soprattutto nei ’90, questo concetto muta radicalmente: la porta d’ingresso introduce subito nel salotto, che diventa, per dirla all’inglese, living.

La cucina si sposa al soggiorno e diventa un elemento di convivialità, di socialità: uno spazio pubblico intimo della casa in cui si vive.

La demolizione di tutti i tramezzi che dividono l’ingresso dai tre locali (cucina, bagno e cameretta) permette di inondare la casa di luce, grazie alle 5 finestre (di cui tre a tutta altezza) che corrono lungo i perimetri della casa. Lungo il lato ovest si realizza la cucina in linea, con i toni caldi del giallo; a terra in luogo delle piastrelle della ex cucina e dell’ex bagnetto, viene posato un parquet a tolda di nave, dai colori tenui e ferrosi che ben si sposano con il marmo bianco con venature nere che viene preservato e riportato in luce.

A testimonianza delle origini dell’edificio, viene scelto una tipologia di arredo formato da elementi di recupero provenienti dagli anni ’60 come la Jieldé riconvertita in applique da parete, un faro della marina militare italiana riconvertito in piantana o un tavolaccio da bistrot francese restaurato e accoppiato alle sedie victoria ghost della kartell.